sabato 21 marzo 2020

Henri Bergson

⇢ E' nato nel 1859 a Parigi ed è morto nel 1941
⇢ Bergson è stato un filosofo francese e le sue opere condizionate dal Positivismo hanno influenzato molto la psicologia, la biologia, l'arte, la letteratura e la teologia


Il Tempo, Bergson fa una distinzione tra: 

il tempo della scienza = è un tempo spazializzato, ovvero una successione misurabile e omogenea di istanti, raffigurabile su una linea retta costituita da una serie infinita di punti, tutti inevitabilmente uguali. 

il tempo della coscienza = è il tempo dello spirito, un tempo interiore.
- è il tempo della durata (tempo che dura, il passato che è presente)
- è il tempo della vita (delle cose che hanno significato per ciascun individuo singolarmente)
- è il tempo qualitativo (non è misurabile e ha senso in ragione della qualità del ricordo che suscita in noi)
- è un flusso continuo ( non soggetto ad essere diviso in parti come gli istanti)


Concetto di memoria:
Bergson identifica la coscienza con la memoria, e sostiene che in quest'ultima si distinguono tre aspetti:

- il ricordo puro è la coscienza stessa, è pura durata spirituale. Essa costituisce il deposito di tutti i ricordi passati, in quanto registra automaticamente ciò che viviamo nella sua forma originale. Il ricordo puro rappresenta il nostro passato.

- il ricordo-immagine è l'atto con cui il nostro passato si concretizza nel presente in vista dell'azione e questo spiega perché per Bergson la coscienza, pur essendo memoria, non è sempre ricordo, cioè non è sempre attualizzata.

- la percezione è la facoltà che ci lega al mondo esterno e ha la funzione di selezionare i dati che sono più utili ai fini della nostra vita concreta. Una percezione isolata (un suono, un odore, un'immagine) può essere occasione del riaffiorare del ricordo, cioè dell'emergere di quella memoria profonda che è sommersa al di sotto del livello consapevole.


Lo slancio vitale e la questione della conoscenza:
Bergson afferma che:

- la conoscenza è di due tipi = intellettiva ed esterna (propria della scienza) e intuitiva e interna (propria della metafisica)

- Lo slancio vitale è all'origine della vita biologica e spirituale, infatti è energia spirituale invisibile che si espande nell'universo dando vita a tutti gli esseri, che crea di continuo e in modo imprevedibile, perché libera e non necessitata, una grandissima varietà di forme





venerdì 20 marzo 2020

Carl Gustav Jung


Jung è nato nel 1875 in Svizzera, è stato uno psichiatra, psicoanalista, antropologo, filosofo e accademico svizzero, una delle principali figure intellettuali del pensiero psicologico e psicoanalitico
↣ Lavorò nell'istituto psichiatrico di Zurigo, e in quegli stessi anni scopre la psicoanalisi freudiana, così iniziano a collaborare.  A causa di diversi pensieri si separano
1912 Jung pubblica "Trasformazioni e simboli della libido" in questo libro Jung amplia la ricerca psicanalitica dalla storia del singolo alla storia della collettività umana.
Nel 1914 il conflitto tra Freud e Jung giunge al culmine, così Jung si dimette dal suo ruolo di presidente nell'associazione psicoanalitica internazionale


I sogni e l'ordine della ragione:

"Ciascuno di noi è folle". Quando ci si sveglia la mattina si esce da un contesto di follia: il mondo notturno, dei sogni è un mondo in cui non funziona la regola della ragione.
🔼Nei sogni io sono femmina, ma anche maschio; adulto, ma anche bambino.
🔽Non funziona il principio di causalità, per cui gli effetti producono le cause.
🔼Non funziona lo spazio e il tempo.
🔽Non funziona la categoria della temporalità.
🔼Non funziona nulla di tutto ciò che è razionale.
🔽Da svegli dobbiamo recuperare tutto l’ordine della ragione e lo facciamo con una certa fatica. La prima ora di veglia è il momento più rituale di tutta la nostra giornata: viviamo in terza persona per questo lavoro che la nostra psiche sta facendo per recuperare il mondo della ragione.
🔼Lo scenario della follia, evidente nelle notti è il sottosuolo della nostra personalità.





Follia = La struttura della follia è ciò che ci distingue l’uno dall'altro. La nostra specifica follia è ciò che ci individua, perché per quanto riguarda la ragione siamo tutti uguali perché osserviamo tutti le stesse regole.
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personalità latenti:








⇨Jung è noto perché si è occupato di tutta la storia dell’umanità, soprattutto della storia delle religioni, in cui si individua la dimensione per cui l’uomo è ragione e la divinità è la simbolica della follia.
⇨La violenza viene sempre attribuita alla divinità perché è struttura dissolvente alla comunità.
⇨La follia è una dimensione pre umana che ciascuno di noi conserva nel suo fondo in cui sono contenute tutte le possibili esistenza non sviluppate allo stato primordiale potenzialmente espressive che caratterizzano per sino i nostri stessi umori. Non siamo sempre uguali infatti durante il giorno. Ci sono delle personalità latenti dentro di noi che colorano i nostri umori finché siamo normali e che si impossessano delle nostra personalità quando l’io collassa. Questo è lo scenario in cui si muove Jung che amplifica il concetto di inconscio.




"Diventa ciò che sei": 

⇾ La cosa più bella della psicologia analitica di Jung è il concetto di individuazione.
⇾ Lo scopo della psicoanalisi è il processo di individuazione, che può essere tradotto con una frase emblematica di Nietzsche “ Diventa ciò che sei”. Nel senso che nella nostra vita continuiamo a  seguire dei modelli, ma poi bisogna staccarsi da questa imitazione e diventare quello che propriamente siamo.
⇾ La prima condizione per diventare se stessi è quella di conoscersi, conoscere la propria virtù e la propria capacità. E se riesci a diventare te stessa  raggiungi la felicità.
⇾ Non bisogna quindi essere uguali agli altri, ma neanche essere egocentrici.







giovedì 19 marzo 2020

Le tre Fasi di Freud

Questo mondo infantili viene organizzato da Freud secondo tre fasi → dove si concentra la libido, l’energia psichica che si concentra in alcuni luoghi del nostro corpo, le aperture di questo, ovvero: bocca, ano e genitaliLa libido si concentra innanzitutto nella bocca perché se non ci fosse un piacere dell’alimentazione i bambini non crescerebbero. Per mangiare bisogna muovere dei muscoli, bisogna fare una certa fatica, e questa deve essere immediatamente compensata da un piacere. Così la libido si concentra nella bocca, alla fase orale. Questa prima fase investe i primi due anni di vita in modo da allenare  il bambino all'alimentazione quindi alla crescita.



2a Fase

⇉ è detta fase anale, durante la quale il bambino comincia ad acquisire una sorta di padronanza del proprio corpo, nel senso che dipende da lui rilasciare o trattenere le feci. Secondo Freud questa è la prima forma di controllo sul mondo, nel senso che dipende da noi decidere un rilascio o un contenimento. La figura metaforica che si sviluppa a partire da qui è il controllo del modo che si estende al controllo dei propri giocattoli, della propria stanza, al controllo degli altri. Questa  dimensione di controllo innesca una figura antropologica fondamentale che è la figura del potere. Mentre nella prima fase si sviluppa la componente dell’avere (non c’è ancora un essere), in questa seconda fase c'è lesercizio del potere, potere di controllo. Anche qui si può essere molto gratificati e soddisfatti di questo controllo, così come si  può essere pochissimo soddisfatti e avremmo i  due processi o di fissazione in questa fase o di regressione a questa fase, qualora passati alla fase successiva non si è stati sufficientemente soddisfati. 




3a Fase

la terza fase è quella Edipica, per cui Freud è molto noto → consiste nella relazione con il padre e con la madre in una forma significativamente drammatica. Il complesso edipico letto metaforicamente è una cosa formidabile: in cui si imparano due dimensioni fondamentali dell’esistenza umana che sono rispettivamente l’identità e la relazione. Se io non ho identità non so chi sono e se non ho acquisito la struttura della relazione non so rapportarmi agli altri. Queste sue dimensioni si acquisiscono lungo il percorso edipico che a parere di Freud si costituisce  tra i 4 e i 6 anni.





Complesso di Edipo, mondo maschile:

Illustrato dal punto di vista del figlio maschio le cose vanno in questa maniera. Il bambino vuole dormire con la madre, per questo, vuole sedurla: imita il padre, fa tutto quello che dice il papà, va a giocare con lui, fa le gare con il padre; i padri naturalmente si confondono, pensano che i figli siamo innamorati di loro che si crei una bella alleanza, ma in realtà il figlio sta imparando come si fa a diventare come il papà, il quale fruisce dalla madre e volendo il figlio fruire dalla madre, imita il padre creando così la propria identità maschile. Impara a  diventare maschio. Dopodiché ad andare a letto con la madre continua a essere il padre, allora subentra quella che Freud chiama frustrazione. Il bambino pensa “ ho fatto tanta fatica per diventare come mio padre e raggiungere l’oggetto del mio desiderio, eppure non l’ho raggiunto.
Questi processi di frustrazione hanno due possibili esiti: o un esito depressivo, per quanti sforzi faccia non raggiungerò mai la metà, oppure un effetto incentivo, bisogno che nella vita in generale mi dia da fare per raggiungere gli scopi. Così il bambino impara la sua identità, imitando il padre e impara la sua relazione con l’altro sesso amando il primo rappresentante dell’altro sesso, cioè la madre.

Complesso di Edipo ( Elettra ), mondo femminile:

La psiche femminile è decisamente più complessa di quella maschile. Questa complessità viene fuori quando la ragazza, durante la sua pubertà, comincia a considerare la sua identità, a compiacersi del suo corpo, a vedere di costruirselo secondo i suoi desideri. Il ciclo mestruale interviene nella donna per dirle “tu sei un io, ma sei anche una funzionaria della specie”. Anche gli uomini sono dei funzionari della specie ma non ne hanno una percezione fisica e tanto meno psichica.
Nel caso del complesso edipico rovesciato la donna ama il padre e vuole prendere il posto della madre.











Sigmund Freud



- Egli nasce nel 1856 a Freiberg da una famiglia di origine ebraica e muore nel 1939 a Londra
- Decide di iscriversi all'università di medicina e si specializza in neurologia.
- Nel 1885 apre uno studio e inizia a utilizzare l'ipnosi con i suoi pazienti.
- I suoi studi iniziano con l’isteria per poi arrivare alla scoperta della psicoanalisi, così nel 1900 pubblica "L'interpretazione dei sogni”.


Pensieri di Freud: 

🔺 Esistono due tipi di pulsioni, sessuale e aggressiva che vengono collocate nell'inconscio, ovvero in ciò che non è mediamente pensato in nessuno di noi. 
Freud ipotizza che in ognuno di noi si sia un fondo che lui chiama inconscio ( parte irrazionale dell'uomo ) → dove sono espresse le due potenze che servono all'economia della natura e alla conservazione della specie: la sessualità e l'aggressività. (non sono istinti, ovvero risposte rigide agli stimoli)


🔺 Secondo Freud l'apparato psichico è composto da tre stanze: es, io, super-io.


- L’Es: è tutto ciò che ereditato, è presente fin dalla nascita, quindi le pulsioni primitive. è l'essere sconosciuto che vive in ognuno di noi ➠ inconscio pulsionale = esigenze della specie
- Il Super-io: è quel’area della psiche detta “coscienza” o senso del dovere, nasce dall'interiorizzazione dei divieti con funzione di giudice e censure nei confronti dell' io ➠ inconscio sociale = esigenze della società 
- L’Io o L’Ego: è la parte consapevole della psiche, l'unica a contatto con il mondo esterno, in essa trovano posto le sensazioni, la fantasia, le emozioni e l'intelletto. L’io è perennemente al lavoro per mantenere un equilibrio fra la salute mentale e la personalità dell'individuo





Il caso di Anna O:

⥅ Il caso clinico a cui risale la nascita della psicoanalisi è il caso di Anna O, affetta da gravi disturbi isterici, quali paralisi motoria, turbe della vista, tosse nervosa, anoressia. 
 ⥅ Anna O era in cura da Breuer che ogni sera si recava dalla ragazza per ipnotizzarla facendola parlare. Sotto ipnosi lei parlava di episodi di un periodo molto doloroso della sua vita: in cui aveva dovuto assistere il padre gravemente malato.
⥅ Breuer notò che Anna riusciva a rivivere intensamente le emozioni legate all'episodio e al termine dell' ipnosi il disturbo scompariva. Questa terapia definita catartica funzionò anche con gli altri sintomi, Freud afferma in seguito che l'isterico soffre di ricordi, ovvero dagli aspetti dolorosi di un evento passato, ancora vivo nelle profondità inconsce della mente



Nevrosi = è un conflitto tra il mondo pulsionale e il mondo dei divieti . Quando i due mondi vengono a contatto eliminando l'Io si parla di psicosi, ovvero di follia. Freud cura solo le nevrosi, ciò significa che si prende cura solo del mondo dove l’Io c’è.
Isteria = nel corso del 800 l’isteria tra le donne delle classi benestanti  raggiunge dimensione epidemiche. Come dimostrerà Freud si tratta di una malattia che ha inscindibili legami con la sessualità e in particolare con i taboo e i divieti che la società dell’epoca impone alla vita sessuale delle donne.  Nel modello della famiglia borghese dell’ottocento  il marito ha una posizione dominante ed è il solo che ha libertà di azione e di movimento. La donna invece è e deve essere esclusivamente moglie e madre.
↳  Un tale stereotipò viene ribadito anche a livello scientifico: ogni mese il ciclo mestruale ricorda alla donna la sua vera funzione, la naturale vocazione alla riproduzione è il suo prezioso patrimonio. Un clima così fortemente repressivo di istanze sessuali e aspirazioni personali fa da cultura allo sviluppo di numerosissimi casi di isteria.
Gli svenimenti, le crisi, il pallore, gli spasmi entrano addirittura a fare parte dello stereotipo femminile dell’epoca. Con lo sviluppo della neurologia l’ipotesi della collocazione ginecologica viene abbandonata e la malattia viene associata all'ipersensibilità del sistema nervoso della donna che reagirebbe ammalandosi alle costrizioni sociali  e agli stili di vita imposti dalla cultura. È lo stesso Freud a comprendere per primo che la neurologia non basta a spiegare il fenomeno e che bisogna intraprendere una strada del tutto diversa.



La nascita della PSICHE umana:

Nell'antica Grecia Psiche era una divinità, la sposa di Amore. Con questo termine si indicava un soffio, un respiro  che veniva usato per rappresentare il principio vitale dell’essere umano, ciò che permette all'uomo di provare emozioni, sentimenti e quindi le passioni . Psiche era l’anima, la mente, l’elemento che consentiva all'essere umano di differenziarsi dall'inanimato e che faceva si che questi potesse avere coscienza di sé.


Platone nel Fedro rappresenta l’anima con il mito della biga trainata da due cavalli e guidata dall'auriga. Dei due cavalli, uno è bianco raffigurante la parte dell’anima con pensieri più alti e nobili, quella intellettiva. L’altro è nero, rappresentante la parte dell’anima con pensieri più bassi quali la passione e i sentimenti, la concupiscenza. I due cavalli sono tenuti per le griglie dell’auriga che rappresenta la parte razionale, la ragione che li governa armonizzando i loro movimenti. L’immagine posta da Platone nasce  dall'osservazione dei comportamenti quotidiani dell’uomo e mette in evidenza gli ambiti all'interno dei quali si muoverà la psicologia sin dalle origini
l’agire umano, le motivazioni che spingono l’uomo a modificare i suoi comportamenti, gli scenari all'interno dei quali è destinato a muoversi l’animo umano.












sabato 7 marzo 2020

Kierkegaard (1813-1855)


Autore che ha fatto un'indagine sulla condizione umana; per lui l'esistenza è possibilità, e come tale  comporta una scelta tra alternative inconciliabili

-  Egli quindi affronta il tema della scelta ↬ è una decisione tra alternative opposte e inconciliabili che comporta un'assunzione di responsabilità




-Il filosofo inoltre individua tre possibilità esistenziali dell'uomo: 

🔼 la vita estetica: 
    - è propria dell'uomo che vive nell'istante e nella ricerca continua del piacere, fuggendo da tutto ciò che gli appare noioso, ripetitivo e monotono ( illustrata tramite Don Giovanni e Johannes)
    - secondo il filosofo la vita estetica è insufficiente, poiché chi si dedica solo al piacere disperde la propria personalità nelle mille esperienze che gli si presentano
 - donna = oggetto di raffinato piacere
    - la vita estetica porta alla noia e alla disperazione


🔽 la vita etica:
   - è caratterizzata dalla scelta e dalla responsabilità 
   - donna = emblema della concretezza, dell'amabilità e della felicità stabile e durevole
   - il soggetto sottomette la propria individualità alle regole della famiglia e della società
   - la vita etica porta alla percezione della propria inadeguatezza morale e al pentimento




🔼 la vita religiosa
   - implica il "salto" della fede che è l'assolutamente altro rispetto alla ragione umana e alla moralità 
   - la fede è paradosso perché è contraria all'opinione degli uomini e del mondo
   - la vita religiosa porta a un rapporto esclusivo tra l'individuo e Dio


  • Kierkegaard afferma che l'uomo è ex-sistenza, ossia un esistere che può uscire da sé, trascendere la propria condizione e proiettarsi nel futuro.
-L'uomo è progettualità e possibilità, è quello che decide di diventare:
ma la possibilità si presente come qualcosa d'indefinito, è un rischio che genere angoscia proprio perché non è sorretta da nessuna indicazione. L'angoscia è il puro sentimento della possibilità
  • L'essere dell'uomo oltre che dal sentimento dell'angoscia, è caratterizzato da quello della disperazione, che si riferisce alla soggettività, ovvero al suo rapportarsi a se stessa. Essa viene definita "malattia mortale" dell'io, tormentato da un'insanabile lacerazione tra finito e infinito
     







3) Terza fase


- Simboleggiata dal fanciullo che rappresenta l'oltreuomo ovvero colui che va oltre l'uomo inaugurando un nuovo inizio = accetta le implicazioni della "morte di Dio" e il pensiero "dell'eterno ritorno dell'uguale"
- l'oltreuomo  è un uomo "oltre" l'uomo, oltre "l'ultimo uomo" ancora capace di una vera libertà, è quindi una figura che in un certo senso si proietta nel futuro
- ultima fase della filosofia nietzscheana → via di uscita dal nichilismo




- In questa fase Nietzsche afferma che l'oltreuomo:

1)🔼Può sopportare l'idea dell'eterno ritorno, ossia:
- la storia sia un grande circolo, in cui tutti i fatti e gli avvenimenti sono destinati a ripetersi e a ritornare eternamente
🔼Idea (opposta) del tempo lineare:
-  la storia è una catena di momenti irripetibili orientati verso un fine ultraterreno ovvero il passato, il presente e il futuro si susseguono uno dopo l'altro, in modo non ripetibile e ogni istante ha senso soltanto in funzione degli altri
























2) E' capace di sopportare le implicazioni della morte di Dio ed è capace di dire "si" alla vita e al godere del corpo e dei suoi valori, alla condizione dionisiaca dell'esistenza
➠ poichè è un uomo libero, egli agisce trovando in se stessi le ragioni per condurre la propria vita; è capace di sostenere quindi la visione di un mondo da cui tutti gli dei sono stati allontanati

3) E' l'espressione più compiuta della volontà di potenza proprio perché è essenzialmente il creatore, grazie a questa potenza creatrice, l'oltreuomo opera una "trasvalutazione dei valori" (volontà di Nietzsche di andare oltre il nichilismo, oltre il nulla che si è affermato dopo la morte di Dio)
                                                                                                          ↓
 non significa che è una creazione di valori simili a quelli passati, ma indica un nuovo modo di rapportarsi ai valori stessi, che vengono concepiti come libere manifestazioni dell'uomo
➥ la volontà di potenza è l'essenza stessa della vita, ovvero l'impulso a crescere e a volere sempre di più
➦ la volontà di potenza si identifica con l'arte, che costituisce la forma suprema della vita.



Jean-Paul Sartre La vita: Sartre è l'esponente più importante dell'esistenzialismo francese e uno dei maggiori scrittor...