Edmund Husserl nasce nel 1859 a Prossnitz in Moravia da una famiglia ebrea benestante.
Husserl nel suo diario personale confessa di non aspirare agli onori o alla fama, ma punta a perseguire nella propria indagine l'ideale della chiarezza, sostenendo infatti che lui stesso non può vivere senza chiarezza. Fin da giovane il filosofo sviluppa un grande interesse per la matematica e dopo essersi laureato orienta i suoi studi verso la filosofia.
Dopo la morte del padre si trasferisce a Vienna dove segue le lezioni del filosofo e psicologo Franz Brentano, rimanendone profondamente influenzato, soprattutto la sua ricerca sull'origine psichica dei processi logici volta a individuare la fondazione "soggettiva" del sapere.
Così nel 1886 inizia a insegnare inizialmente presso l'Università di Halle poi presso le Università di Gottinga e Friburgo, dove conosce Heidegger che sarà suo amico fino all'avvento del nazismo. Inoltre in questi anni si sviluppa il movimento fenomenologico, di cui Husserl è il fondatore ed il maggior rappresentante.
Con l'avvento di Hitler al potere però viene destituito dall'incarico di insegnante per le sue origini ebraiche e dove muore nel 1938.
Opere più importanti
Tra le opere principali di Husserl vi sono:
- due volumi delle Ricerche logiche, nei quali vengono esposte le idee basilari della fenomenologia
- 1910 La filosofia come scienza rigorosa
- 1913 Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica
- 1931 Meditazioni Cartesiane
- 1954 La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale
La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale
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E' la sua ultima grande opera, pubblicata dopo la sua morte avvenuta nel 1938. Quest'opera è frutto di due conferenze tenute nel 1935 a Vienna e a Praga ed è grazie ad essa che possiamo cogliere il senso di tutta la riflessione di Husserl sulla civiltà europea (devastata dal fenomeno della disumanizzazione avvenuto per mano di Hitler e della Germania nazista) che potrà risollevarsi solo nel momento in cui riuscirà a recuperare il fondamento umano dei propri valori.
Crisi delle scienze:
Husserl non mette in discussione il valore delle conoscenze delle singole discipline, bensì la validità e il senso che la ricerca scientifica ha e può rivestire per l'esistenza umana ⇒ dunque è diventata una mera scienza dei fatti e non è in grado di dare risposte alle domande fondamentali dell'esistenza
Infine Husserl afferma che la scienza ha elaborato una conoscenza astratta e matematica della natura (Galileo-Galilei ha dato un'interpretazione generale della natura in chiave matematica) e che quindi il fatto di aver privilegiato le discipline fisico-matematiche e di aver emarginato tutti gli aspetti della realtà che non rientrano in strutture formali rigide, ha portato a una spaccatura tra fisico e psichico e quindi ha causato la sovrapposizione di un mondo di idealità astratte alla realtà concreta dell'esperienza vissuta.
La soluzione alla crisi è dunque ricorrere a un'idea di filosofia come scienza universale e rigorosa, in grado di riscoprire il senso perduto delle cose in rapporto alla soggettività
Metodo Fenomenologico
L'epoche fenomenologica:
Husserl elabora un metodo in grado di rendere accessibile all'uomo la dimensione originaria dalla quale si costituiscono tutte le forme di conoscenza e danno senso al mondo. Questo metodo è definito "fenomenologico" in quanto consente di osservare i fenomeni così come vengono percepiti inizialmente dalla coscienza con lo scopo di accedere a un livello di esperienza autentica e veritiera.
Il metodo consiste nella sospensione del giudizio sul mondo e nella pratica di quella che i filosofi scettici chiamavano epoché (= sospensione, interruzione)
- Gli scettici però mettevano in discussione l'esistenza stessa del mondo mentre Husserl voleva sospendere le certezze della scienza e l'atteggiamento naturale dell'uomo, visto che considerava il mondo come una realtà già data e precostituita.
- Husserl non vuole mettere in dubbio la realtà, ma vuole mostrare che le cose non hanno senso se non in riferimento al soggetto.
- Secondo egli, ciò che rimane dopo aver applicato l'epoché, non è un soggetto metafisico e produttivo da cui dipende l'esistenza delle cose, bensì rimane una coscienza intesa come relazione, connessione inscindibile tra soggetto e oggetto.
Coscienza ed Intenzionalità
-Per coscienza Husserl intende un principio operativo, un insieme di atti che si rivolgono all'oggetto, il quale in relazione ad essi, rivela gradualmente i suoi vari livelli di significato.
↪ questa caratteristica della coscienza è definita da Husserl "intenzionalità" indicando con questo termine il fatto che la coscienza non è mai un'entità statica, ma sempre "coscienza di qualche cosa", un'attività volta verso un oggetto.
L'intenzionalità è una corrente di esperienze vissute in cui si ha sempre una correlazione tra:
- una polarità soggettiva ⇨ noési ovvero gli atti di coscienza (il pensare, l'immaginare, il desiderare)
- una polarità oggettiva ⇨ noèma ovvero i vari modi in cui le cose appaiono in relazione agli atti intenzionali del soggetto (il percepito, l'immaginato, il desiderato)
Il metodo fenomenologico di Husserl, permette anche d
i descrivere il processo di costituzione del senso delle cose nelle sue varie stratificazioni, e di mostrare le strutture essenziali dei vissuti intenzionali, grazie all'intuizione eidetica.
i descrivere il processo di costituzione del senso delle cose nelle sue varie stratificazioni, e di mostrare le strutture essenziali dei vissuti intenzionali, grazie all'intuizione eidetica.
L'intuizione eidetica è la conoscenza dell'essenza delle cose, ed è definita così perchè avviene per una diretta intuizione dell'universale, cioè l'intuizione di ciò che fa sì che qualcosa sia quello e non altro: come ad esempio il fatto che l'oggetto percepito sia una sedia e non un tavolo.
Mondo della vita
Husserl introduce anche il concetto di mondo della vita, che rappresenta il modo di duperare la crisi della cultura occidentale. Il mondo della vita è il mondo così come lo sperimentiamo, prima ed indipendentemente dalle categorie e dai concetti della scienza: la dimensione delle emozioni, dei bisogni, degli scopi e del vissuto