Kierkegaard (1813-1855)
Autore che ha fatto un'indagine sulla condizione umana; per lui l'esistenza è possibilità, e come tale comporta una scelta tra alternative inconciliabili
Autore che ha fatto un'indagine sulla condizione umana; per lui l'esistenza è possibilità, e come tale comporta una scelta tra alternative inconciliabili
- Egli quindi affronta il tema della scelta ↬ è una decisione tra alternative opposte e inconciliabili che comporta un'assunzione di responsabilità
-Il filosofo inoltre individua tre possibilità esistenziali dell'uomo:
🔼 la vita estetica:
- è propria dell'uomo che vive nell'istante e nella ricerca continua del piacere, fuggendo da tutto ciò che gli appare noioso, ripetitivo e monotono ( illustrata tramite Don Giovanni e Johannes)
- secondo il filosofo la vita estetica è insufficiente, poiché chi si dedica solo al piacere disperde la propria personalità nelle mille esperienze che gli si presentano
- donna = oggetto di raffinato piacere
- la vita estetica porta alla noia e alla disperazione
🔽 la vita etica:
- è caratterizzata dalla scelta e dalla responsabilità
- donna = emblema della concretezza, dell'amabilità e della felicità stabile e durevole
- il soggetto sottomette la propria individualità alle regole della famiglia e della società
- la vita etica porta alla percezione della propria inadeguatezza morale e al pentimento
🔼 la vita religiosa
- implica il "salto" della fede che è l'assolutamente altro rispetto alla ragione umana e alla moralità
- la fede è paradosso perché è contraria all'opinione degli uomini e del mondo
- la vita religiosa porta a un rapporto esclusivo tra l'individuo e Dio
- Kierkegaard afferma che l'uomo è ex-sistenza, ossia un esistere che può uscire da sé, trascendere la propria condizione e proiettarsi nel futuro.
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ma la possibilità si presente come qualcosa d'indefinito, è un rischio che genere angoscia proprio perché non è sorretta da nessuna indicazione. L'angoscia è il puro sentimento della possibilità
- L'essere dell'uomo oltre che dal sentimento dell'angoscia, è caratterizzato da quello della disperazione, che si riferisce alla soggettività, ovvero al suo rapportarsi a se stessa. Essa viene definita "malattia mortale" dell'io, tormentato da un'insanabile lacerazione tra finito e infinito





Bene Freud, un po' sintetico Kierkegaard... qualcosina in più anche su Bergson ci starebbe. In generale abb bene
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