lunedì 14 ottobre 2019

Georg Willhelm Friedrich Hegel

Hegel è stato un filosofo tedesco ed è considerato il rappresentante più significativo dell'idealismo tedesco. Egli studiò presso il seminario teologico di Tubinga, dove studiò anche Fichte e dove ebbe come compagni Schelling e il poeta Hölderlin.


Hegel sviluppò tre concetti chiave della sua filosofia:

1) la convinzione della razionalità del reale per cui tutta la realtà coincide con il dispiegarsi progressivo di un principio razionale , lo spirito (= idea o Assoluto) il quale è onnicomprensivo (costituisce un organismo unitario) e non è sostanza ma processo, dunque la sua verità si rivela alla fine. La filosofia è descrizione di ciò che è già avvenuto e comprensione della struttura razionale degli eventi.

2) l'idea che la verità coincide con tutto, ovvero non consiste in una considerazione parziale delle cose (astrazione), ma nella loro visione completa e globale, infatti ogni cosa o aspetto del reale ha un senso che risiede nella sua relazione con tutti gli altri.

3) la concezione dialettica della realtà e del pensiero secondo cui la realtà e il pensiero seguono la stessa legge, che si compone di tre momenti:
- intellettuale o astratto (tesi) → affermazione o posizione di un concetto astratto e limitato
- dialettico o della negazione (antitesi) → la negazione della tesi come concetto limitato e finito
- speculativo (sintesi) →la negazione della negazione, che è l'affermazione dell'unità delle determinazioni opposte










Friedrich Schelling


Schelling è stato un filosofo tedesco, uno dei tre grandi esponenti dell'idealismo tedesco, insieme a Fichte e Hegel. Egli entrò in giovane età nel seminario di Tubinga, dove studiò teologia, in seguito ottenne una cattedra a Jena, dove frequentò il circolo romantico legandosi ai maggiori esponenti del Romanticismo, come: Goethe, Fichte, Schiller.

L'idealismo estetico di Schelling (attribuisce un valore particolare alla natura e arte)

Per Schelling la natura è spirito solidificato, e la spiritualità che contiene può essere colta dall'uomo attraverso l'esperienza estetica. Il principio assoluto della filosofia di Schelling non è costituito dall'Io di Fichte o dalla realtà materiale, ma dall'unione di spirito e natura, Io e non-Io, soggetto e oggetto, pensiero e mondo.
In Schelling l'accento è posto sull'identità tra natura e spirito (natura = spirito nella sua forma inconscia; spirito = natura smaterializzata).
Schelling ⇒ la natura contiene in se stessa quella tensione tra soggetto e oggetto, conscio e inconscio, mentre in Fichte quella tensione caratterizza il conflitto tra Io e non-Io Secondo Schelling infatti la filosofia segue due direzioni di ricerca complementari:
 1) La filosofia della natura che patendo dalla natura, giunge allo spirito;
 2) La filosofi dello spirito che partendo dallo spirito, giunge alla natura;




Assoluto: è il principio infinito creatore della realtà, che non si identifica con il soggetto o l'oggetto, ma costituisce la loro comune radice. Di conseguenza, questa realtà si esprime e si rivela uguale nella natura e nello spirito, nel mondo e nel pensiero.







giovedì 3 ottobre 2019

Idealismo 



➠ Nuova corrente filosofica nata durante il tentativo di superare le contraddizioni rimaste insolute nel sistema kantiano.
➠ I suoi fondatori sono i filosofi: Fichte e Schelling, massimo esponente è Hegel.
➠ Nasce, in Germania, nel contesto culturale del Romanticismo ( 800' ). Il Romanticismo e l'idealismo sono due cose distinte fra loro: il Romanticismo è legato al campo della letteratura, dell'arte e della poesia, mentre l'idealismo è legato al campo della filosofia.
Nonostante siano legati a discipline diverse, entrambi rappresentano il superamento della ragione illuministica e l'affermazione di una nuova visione del mondo che esalta il sentimento, l'arte e la tradizione.



Dottrine più importanti dell'idealismo:

L'idealismo etico di Fichte (per ispirazione morale che lo caratterizza).
Egli determina il passaggio dal criticismo all'idealismo in quanto sostiene che l'Io è assoluto e infinito, e lo articola in tre momenti:

l'Io pone se stesso L'Io puro è un'espressione che si riferisce all'Io in quanto attività spirituale, infinita e universale, priva di condizionamenti empirici (perciò è detto puro). L'Io è posto da se stesso e da nessun altro (è autocreazione) ed è il principio primo e incondizionato, assoluta attività creatrice e fonte della stessa realtà delle cose.

- l'Io pone il non-Io⇾ Non-Io costituisce la natura intesa in senso generale come il "regno dei limiti". Esso è posto dall'Io puro, il quale delimitandosi, produce continuamente l'altro da sé come oggetto e ostacolo indispensabile alla sua attività. Anche il nostro corpo e le nostre sensazioni sono non-Io, in quanto materiali e privi di ragione.

l'Io oppone, nell'Io, all'Io divisibile un non-Io divisibile L'Io finito è l'Io puro che, nel momento in cui pone il non-Io, si trova limitato da esso e, dunque nella condizione di individuo finito e concreto. Si tratta della situazione del nostro mondo, a cui ad una molteplicità di oggetti fa riscontro una pluralità di io finiti o empirici (singoli io empirici contrapposti cose del mondo)




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