giovedì 23 gennaio 2020


2) Seconda fase



- Simboleggiata dal leone, poiché rappresenta lo spirito critico e libero della scienza (intesa come metodo in grado di emancipare l'uomo dalla menzogna e dalle false credenze. Della scienza "gaia" (per il suo valore liberatorio) egli apprezza la tendenza a ricercare gli elementi costitutivi delle realtà indagate. In analogia con questo metodo egli elabora una vera e propria chimica delle idee e dei sentimenti, con lo scopo di rilevarne l'origine umana.


- E' definita illuministica in quanto dominata da un atteggiamento critico e decostruttivo, tale fase culmina nell'annuncio della morte di Dio

- Questa seconda fase è caratterizzata dalla critica della cultura. La storia dell'Occidente è per lui la storia del progressivo allontanamento fra natura istintuale dell'uomo e la sua vitalità.

- Linguaggio → cupo e dirompente per rilevare tutti gli inganni della cultura dominante, a partire dalla teoria della metafisica. Chi ritiene di possedere la verita si inganna, non esiste un'unica interpretazione valida della verita

- Filosofia deve dunque smascherare le credenze che da Socrate hanno dominato in tutti i campi della cultura nella religione, nella morale, nella metafisica.


- Filosofia del mattino = filosofia che deve chiarire che tali visioni del mondo sono solo l'espressione di interessi, bisogni, desideri del tutto umani e materiali. Essa consente di liberare gli uomini dalle tenebre del passato. Mondo creato dai metafisici = illusione



Friedrich Nietzsche


- Nato il 15 ottobre 1844; 25 agosto 1900
- filosofo, poeta, saggista tedesco
- Scrisse vari saggi su:  morale, religione, società moderna, scienza, metafisica
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utilizza sempre dell'ironia 

1) Prima fase del pensiero nietzscheano → simboleggiata dal cammello (indica colui che è fedele alla tradizione) 
- In questa Nietzsche studia il mondo greco e sostiene che la cultura generale si sia formata su due principi contrapposti:
  • l'apollineo, emblema della misura e dell'ordine; viene ispirato ad Apollo, dio della luce e della serena contemplazione della vita. Ci si riferisce a questo principio quando la Grecia viene considerata la patria dell'arte classica, dominata dalla perfezione. Ma questo componente non è l'unico dello spirito greco
  • dionisiaco, emblema del caos e della distruzione, ma anche della potenza creatrice, della gioia e della sensualità; è dal dio Dionisio a cui si ispira, dio del vino e dell'ebrezza, in cui si esprime l'impulso vitale dell'uomo, libero da regole e convenzioni sociali. (personificazione di irrazionalità)

Dionisiaco si esprime nella forza primitiva e irruenta della musica e del coro, l'apollineo nella gente, nell'eroe e nel dialogo razionale dei personaggi ⇒ per il filosofo si trovano fusi insieme.
Secondo egli la tragedia è da collegarsi ai canti corali in onore di Dionisio. quindi al coro tragico e si identificava con il corteo dei seguaci di dio. Ha origine da un'esperienza caotica e irrazionale ed è da qui che deriva l'impulso alla forma e all'arte.



- Ultimo dei grandi poeti tragici greci: Euripide con il quale secondo Nietzsche il predominio dell'impulso apollineo a svantaggio di quello dionisiaco. Il filosofo mette in risalto l'uomo nella sua quotidianità e riduce l'elemento dionisiaco: in che modo? Egli con le sue opere fa prevalere la razionalità sulla naturalità → soccombe la tragedia, nasce la filosofia







Schopenhauer





Il suo pensiero recupera alcuni elementi dell'illuminismo, della filosofia di Platone e del romanticismo, fondendoli con la religione esercitata dalle dottrine orientali, specialmente quella buddhista e induista. Schopenhauer crea una sua originale concezione filosofica caratterizzata da un forte pessimismo, la quale ebbe una straordinaria influenza, seppur a volte completamente rielaborata, sui filosofi successivi, come ad esempio Friedrich Nietzsche.


Egli sosteneva che esistono tre diversi tipi di "liberazione" del dolore:

l'esperienza estetica poiché essendo disinteressata e mirando all'ideale essa rappresenta un quietivo del desiderio 
la morale che grazie alla compassione consente di superare le divisioni tra un soggetto e l'altro
l'ascesi che costituisce l'estremo atto di negazione della volontà di vivere (noluntas)





Egli inoltre sostiene che esiste una duplice prospettiva del mondo:

⟶ quella della scienza nella quale "il mondo è una mia rappresentazione", ovvero una dimensione fenomenica che non può sussistere indipendentemente dal soggetto, il quale organizza e ordina i fenomeni con la forma a priori e con la categoria di causa

⟶ quella della filosofia nella quale "il mondo è volontà", infatti attraverso il corpo l'uomo riconosce in sè l'impulso cieco e irrazionale del desiderio per cui la vita è dolore, continuo oscillare tra desiderio e noia 


Karl Marx


- Nato il 5 maggio 1818; 14 marzo 1883
- Filosofo, economista, politico, storico, sociologo

- Centro del suo pensiero → critica al materialismo, concetto cardine dell’economia, della società e della cultura capitalistica che caratterizza il suo tempo. La sua opposizione al capitalismo e a tutto ciò che ne deriva è una delle chiavi fondamentali per la nascita delle ideologie socialiste e comuniste durante la seconda metà dell'800









- Marx è colui che ha dato vita alla corrente socioeconomica politica che prende il suo nome, MARXISMO. Marx così si guadagnò il titolo di uno dei pensatori più influenti di sempre e della storia dell'800 in termini di filosofia, politica ed economia


Pensiero filosofico:
  • Egli esalta il materialismo storico, ovvero la concezione che l’uomo, pur essendo un essere pensante e spirituale, venga inevitabilmente influenzato dalla materialità della sua esistenza. Da questo Marx deduce che sono la produzione e la riproduzione della vita materiale che permettono all'uomo di progredire sia a livello sociale che a livello intellettuale. Tutte le idee di Marx si basano sulla profonda convinzione di voler cambiare il mondo, non solo interpretarlo. 


Pensiero sociologico:
  • Tutto si basa nella lotta per il dominio economico sociale tra la classe dei servi e quella dei padroni, proletari e borghesi. I borghesi = sono coloro che possiedono i mezzi di produzione e che sono la classe dominante. Il proletariato, secondo Marx dovrebbe imporsi sulla borghesia instaurando una dittatura con lo scopo di generare una società senza classi, poiché considera il proletariato una classe sociale soppressa che deve recuperare la sua umanità. Questo è il comunismo di Marx.







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