lunedì 1 giugno 2020

Jean-Paul Sartre



La vita:
Sartre è l'esponente più importante dell'esistenzialismo francese e uno dei maggiori scrittori del Novecento.
Egli è nato a Parigi nel 1905, dopo gli studi liceali si iscrive alla Scuola normale superiore di Parigi nel 1924. Qui conosce Simone de Beauvoir, che avrà grande importanza nella sua vita intellettuale e umana, e diviene allievo del filosofo Alain, autore di importanti studi sulla libertà. 
Nel 1933 trascorre un anno in Germania, a Berlino e si avvicina, alla fenomenologia di Husserl, all'esistenzialismo di Heidegger e alla teoria dei valori di Scheler.

Il filosofo afferma che ci sia una differenza sostanziale tra l'essere delle cose e quello della coscienza
- le cose sono "essere in sé", ciò significa che sono oggetti immodificabili, privi di coscienza, opachi a se stesse,, cioè inconsapevoli e semplicemente presenti e caratterizzate dalla determinatezza
- la coscienza è "essere per sé", ciò significa che essa è trasparente e caratterizzata dalla libertà, ossia tende a negare ogni limite e ogni dato di fatto che il mondo presenta, attribuendo ad esso sempre nuovi significati. Inoltre egli dice che la coscienza è nulla, è nulla in quanto possibilità di nullificare i dati di fatto e inventare nuove situazioni.

Angoscia della scelta:
Sartre sostiene che la libertà della coscienza non costituisce per l'uomo una condizione positiva, ma è causa di dolore e angoscia. L'uomo infatti non sceglie la propria esistenza, m vi si trova gettato. Egli non decide la propria libertà, ma è condannato a essere libero, e la libertà consistente nella possibilità, è un peso difficile da sostenere, perché comporta sempre il rischio dell'errore.
Per Sartre l'esistenzialismo è un umanismo in quanto ha il suo perno nell'uomo, ormai sprovvisto dei punti di riferimento della filosofia tradizionale. 
Secondo il filosofo poi, il conflitto tra gli esseri umani è inevitabile, infatti ognuno tende a oggettivare l'altro, l'uomo prova vergogna quando è reso oggetto dello sguardo altrui, il quale lo espropria della soggettività e minaccia la sua libertà


Sintesi fra esistenzialismo e marxismo
Secondo il filosofo l'individuo è sempre al centro dell'interesse sartriano, è lui che sceglie e progetta la propria esistenza e dalle azioni dipende l'efficacia della lotta di classe e la stessa rivoluzione socialista.
- La storia è il frutto delle azioni personali, mai necessario, ma sempre libero e non predeterminato nei suoi risultati.  Le libere azione e le libere scelte degli individui possono opporsi però alla società borghese che serializza le persone.







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